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Per la Comunità dicono: S. Antoniadi* “Thisavrismata n.1”

* Prima Direttrice dell’Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini a Venezia
Comunità dei Greci Ortodossi in Venezia La Consulta απnο 2023
Composizione della Consulta: D. Zafiropoulos - Presidente E. Tsuroplis - Vicepresidente A. Tzavara - Vicepresidente H. Hampsa - Deputata B. Lambropulu - Deputata S. Pravato - Deputato K. Syrtariotis - Deputato Segretaria - E. Galani (dal 1.5.2023)
Giovanni Veludo (Ιωάννης Βελούδης - 1811-1890) Storico, Ricercatore, Confratello, Guardian Grande, Prefetto della Marciana
           Metropolia
LA CONFRATERNITA. – "Un altro elemento unico che definì irrevocabilmente Venezia come il centro dei nostri studi fu quella meravigliosa Confraternita dei “Greci” che, fondata appena pochi anni dopo la caduta di Constantinopoli, fiorì tanto da contribuire a fare di Venezia una sorta di capitale dell’Ellenismo per sostituire la Città perduta. La spavalderia e lo spirito organizzativo hanno fatto un “pugno” di perseguitati, fuggiti dalla schiavitù, capaci di resistere, già dai primi anni, nel tessuto sociale della potente Venezia del XV secolo e dimostrare coi battaglioni dei propri “stradioti”, la cui volontà proteggevano, di non trattare davanti al nemico, di innalzare una chiesa, di costruire monastero e mantenere inconciliabile la dottrina ortodossa in un paese cattolico. Mantenere e anche a sviluppare, nel corso dei secoli, l'istruzione elementare e avanzata greca, un movimento editoriale rispettosa della produzione comunale e in grado di accorgersene della carenza di libri religiosi nei paesi greci. Tutto ciò faceva diventare la Confraternita il porto di ogni naufrago che non poteva più tornare nella sua terra natale occupata dai turchi e il fondo inesauribile che non ha mai rifiutato il pagamento di riscatto per la liberazione dei prigionieri che stavano morendo o nelle carceri militari turche o negli orribili nascondigli dei pirati. Ma ne hanno fatto anche un centro di vita spirituale dove l'iconografia bizantina, esiliata dalla sua terra natale, Creta dopo il 1669, si mantenne piena reazione alla sua deformazione da parte dell'ambiente. Questo, che fosse desiderato o no, lasciamo che sia decisione dei critici d'arte, ma noi lo vediamo come uno dei fenomeni di rispetto e reazione della Confraternita, una reazione che non ha mai fatto dimenticare da dove veniva e cosa i greci si aspettavano da lei. Non condivide affatto la vita spensierata e lussuosa che conduce la Venezia di Goldoni e le danze in maschera, ma aspetta e si prepara con i maestri e manda libri nei paesi dell'Egeo e fonda scuole con i suoi soldi. Ciò che Santo Kosmas o Aitolos aveva chiamato "il desiderio". Quando l'esercito di Bonaparte entrò, nel 1797, sciolse la Repubblica di Venezia e confiscò ogni prezioso; la Confraternita perde anche le sue proprietà. Dopo questo triste evento, è naturale che i Fratelli vivono con nel silenzio e con i ricordi del passato.... La decadenza regna dunque nel Campo dei Greci e nell'animo dei Confratelli addolorati, quando nel 1844 muore uno di coloro che amava profondamente la Comunità e lascia loro proprietà importanti composte da tanti appartamenti sparsi in città, collocati in buoni quartieri urbani ma anche a quelli più umili. La Comunità rinasce. Continua...  
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