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Il campo dei Greci

Nel 1526 in parrocchia di Sant'Antonin, venne acquistata un'ampia area, nella quale tutti gli edifici esistenti furono demoliti per far posto alla nuova urbanizzazione. Qui fu successivamente eretta la chiesa, il cui progetto fu affidato a Sante Lombardo. L'architetto condusse la direzione dei lavori fino al 1548, anno in cui venne sostituito da Giannantonio Chiona. Questi portò a termine la fabbrica con qualche variante rispetto al disegno originario, e nel 1561 la chiesa fu consacrata anche se non ancora completata: la cupola infatti fu terminata solo dieci anni dopo. Alcuni elementi architettonici e la stessa impostazione generale dell'edificio sono ancora legati ai modi della prima Rinascenza, ma nell'insieme la chiesa di S. Giorgio dei Greci rivela ormai l'evolversi del gusto verso i modelli più classici. La facciata, per evidenti ragioni di spazio, è molto stretta e si sviluppa soprattutto in altezza, accentuata dalla parte di coronamento che spinge dalla linea del tetto.

 

 

Tra il 1587 e il 1592 Simone Sorella eresse l'agile struttura del campanile che si presenta leggermente inclinato a causa di un cedimento delle fondazioni avvenuto già in fase di costruzione, prima ancora che venisse edificata la cella campanaria

Si concludono con la chiesa gli interventi cinquecenteschi del complesso dei Greci: tali interventi dovettero necessariamente riguardare anche altri edifici. Bisogna giungere alla metà del Seicento per vedere il completamento del piano edilizio dell'intera area con la realizzazione di alcune strutture a servizio della comunità, oltre che di abitazioni per la cui costruzione fu chiamato - fin dal 1658 - Baldassarre Longhena. Le case sorsero sul retro della chiesa, tra la Salizada dei Greci e la calle Bosello, secondo un disegno che prevedeva una serie di edifici paralleli a più piani divisi da calli. Lo schema distributivo ricorda da vicino quello cinquecentesco adottato più volte dal Sansovino, ed è costituito da appartamenti su piani diversi con ingressi separati, resi indipendenti gli unì dagli altri da scale incrociate. In testa alla calle il Longhena realizzò le case di maggior tono sia per aspetto, sia per qualità e ampiezza.

Nel 1678 l'artista iniziò la costruzione del palazzo Flangini, attuale sede del Museo dell'Istituto Ellenico: l'edificio - in angolo tra il canale e la calle della Madonna - sorse accanto alla scuola di S.Nicolò, opera dello stesso autore. Sempre del Longhena è la recinzione marmorea sul canale ricca di portali e finestre, che conclude uno dei complessi più preziosi ed interessanti mai realizzati da una comunità straniera in Venezia.

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