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Icona di Cristo Pantocrator

Il Cristo è rappresentato a mezza figura; benedice con la mano destra e con la sinistra tiene un Vangelo. Sul bordo a rilievo in funzione di cornice si possono rico noscere i dodici Apostoli e i quattro Evangelisti.

L'icona, che è posta sull'iconostasi della chiesa di San Giorgio, è stata portata a Venezia, come testimonia un inventario del 1528 della Confraternita, da Anna Paleologhina, figlia del duca Luca Notaràs, fuggita da Costantinopoli poco prima della conquista turca e morta a Venezia nel 1507.

Stilisticamente l'icona si collega alle opere della pittura paleologa come provano sia i lineamenti delicati e l'espressione serena del Cristo giovane (caratterizzato da sopraciglia sottili, da occhi a mandorla, dal naso lungo e dalla barba corta) sia la resa morbida e delicata e i colori luminosi del volto. Anche dal punto di vista iconografico, la tipologia del Cristo, la cui rigidità frontale è attenuata da un leggero piegarsi della testa verso sinistra, si collega ad opere costantinopolitane. La tipologia del volto leggermente inclinato lateralmente è, infine, presente soprattutto nelle icone di epoca paleologa.

Se chiaro è il collegamento con l'arte paleologa, non è semplice la datazione. Il riferimento alle opere della capitale della prima metà del XIV secolo, avanzato da Chatzidakis (1962, pp. 3-6) e riportato da Lazarev (1967, pp. 422, n. 104), appare come il più probabile.

Con il restauro del 1959 è stato tolto il rivestimento d'argento di epoca posteriore. Il fondo dorato, che non è originale, è tuttavia anteriore al 1643. Anche l'iscrizione è relativamente recente.

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